Mercato del rame: la debolezza
della domanda occidentale
e la forza della produzione cinese
Mercato del rame: la debolezza della domanda occidentale e la forza della produzione cinese
Il mercato del rame passerà dall’equilibrio tra domanda e offerta nel 2023 a un forte surplus di offerta l’anno prossimo, ha dichiarato l’International Copper Study Group (ICSG) dopo la riunione di Lisbona di questa settimana. Si prevede che la produzione supererà l’utilizzo di 467.000 tonnellate metriche nel 2024, con una significativa revisione al rialzo rispetto all’eccedenza di 297.000 tonnellate metriche prevista al momento dell’ultima riunione del Gruppo in aprile.
Il Gruppo continua a ritenere che il mercato sarà deficitario quest’anno, ma la previsione di 114.000 tonnellate metriche di aprile è stata ridotta a sole 27.000 tonnellate metriche, un numero marginale in un mercato globale di 26 milioni di tonnellate metriche. Gli statistici del Gruppo sottolineano che queste previsioni sono istantanee nel tempo e notano “che i risultati effettivi del bilancio di mercato si sono recentemente discostati dalle previsioni dell’ICSG a causa di sviluppi imprevisti”.
Le tendenze che si nascondono dietro i titoli dei giornali sono forse più significative e i due punti salienti degli ultimi numeri sono la debolezza della domanda occidentale e la forza della produzione cinese.
Metalmeccanico disegna il contorno di taglio su una lamiera di rame
Metalmeccanico disegna il contorno di taglio su una lamiera di rame
Crollo occidentale e boom cinese
Quando l’ICSG si è riunito l’ultima volta in aprile, prevedeva che la domanda al di fuori della Cina sarebbe aumentata dell’1,6% quest’anno, dopo una crescita anemica di appena lo 0,4% nel 2022. Sei mesi dopo, le previsioni sono molto più fosche. L’uso del rame al di fuori della Cina dovrebbe ora contrarsi dell’1,0% rispetto al livello dell’anno scorso, “principalmente a causa del calo dell’uso raffinato nei paesi dell’UE e del Nord America”, ha dichiarato l’ICSG.
Ma la debolezza della domanda occidentale è più che compensata dalla forza della Cina, dove si prevede che l’utilizzo apparente cresca del 4,3% quest’anno. Enfasi sulla parola “apparente”, poiché l’ICSG utilizza solo i dati riportati come la produzione interna, il commercio netto e le variazioni delle scorte visibili per ottenere una stima di ciò che sta accadendo in Cina.
Tuttavia, la sua valutazione è in linea con il consenso del mercato del rame, secondo cui la domanda cinese ha sorpreso in positivo quest’anno. L’utilizzo del rame in settori di transizione ecologica come l’energia e i veicoli elettrici sembra aver ammortizzato il metallo da una più ampia flessione del settore manifatturiero negli ultimi sei mesi.
Con gli ultimi indici dei responsabili degli acquisti che segnalano una ripresa dell’attività delle fabbriche, la Cina continuerà a essere il motore principale della domanda globale di rame, mentre gli alti tassi di interesse si ripercuotono sull’attività manifatturiera sia in Europa che negli Stati Uniti.
Le “prospettive economiche globali sono difficili”, ammette l’ICSG, ma rimane ottimista per il prossimo anno. Ha ridotto solo di poco le previsioni di crescita dell’utilizzo globale per il 2024, portandole dal 2,8% al 2,7%.
“Il previsto miglioramento dell’attività manifatturiera, la transizione energetica in corso e lo sviluppo di nuove capacità (di prodotti semilavorati) in vari Paesi dovrebbero sostenere una maggiore crescita dell’utilizzo mondiale di prodotti raffinati nel 2024”.
International Copper Study Group è una organizzazione intergovernativa degli Stati produttori e consumatori di rame che funge da comitato internazionale delle materie prime per tale materiale. Lo scopo principale di ICSG è aumentare la trasparenza del mercato del rame e promuovere discussioni e cooperazione internazionale su questioni relative al rame. Gli Stati membri dell’ICSG rappresentano circa l’85% della produzione mondiale, della produzione raffinata e dell’utilizzo delle miniere di rame.
Aumento della produzione raffinata
Aumento della produzione raffinata
La crescita prevista per il prossimo anno dell’utilizzo sarà ancora superata dal previsto aumento del 4,6% della produzione globale di rame raffinato. In effetti, l’impennata della produzione è già iniziata. L’ICSG ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita della produzione raffinata per il 2023, portandole al 3,8% rispetto al 2,6% previsto in aprile.
Come per la domanda, l’aumento della produzione di metallo è dovuto alla Cina, che continua ad espandere la propria capacità di fusione e raffinazione. Le limitazioni operative e le interruzioni della manutenzione degli smelter in Cile, Indonesia, Svezia e Stati Uniti limiteranno quest’anno la produzione di rame al di fuori della Cina. Ma le fonderie cinesi stanno aumentando la produzione in modo aggressivo. La produzione nazionale è aumentata dell’11,5% su base annua nei primi otto mesi del 2023.
L’anno prossimo la crescita sarà ancora maggiore, con un ulteriore impulso sotto forma di nuove fonderie ed espansioni di capacità in Indonesia, India e Stati Uniti. L’ICSG prevede inoltre che la quantità di rame prodotto da materiali riciclabili aumenterà sia quest’anno che il prossimo grazie agli investimenti in nuove fonderie e raffinerie secondarie.
L’entità dell’eccedenza di offerta prevista dall’ICSG per il prossimo anno ha sorpreso il mercato. Ma anche la valutazione dell’ICSG secondo cui la domanda e l’offerta saranno sostanzialmente bilanciate quest’anno.
La maggior parte degli analisti prevede un surplus sia nel 2023 che nel 2024. Vale la pena notare che l’ultimo bollettino mensile dell’ICSG indica che il mercato globale del rame ha registrato un’eccedenza di produzione di 215.000 tonnellate nei primi sette mesi del 2023.
Se la domanda occidentale rimarrà debole fino alla fine dell’anno, non è chiaro come l’eccesso di produzione nella prima parte dell’anno scomparirà per generare il piccolo deficit previsto dal Gruppo per l’intero anno.
Sebbene la tempistica possa essere discutibile, l’aggiornamento dell’ICSG si aggiunge al crescente consenso sul fatto che il mercato del rame si stia dirigendo verso un periodo di produzione in rapida crescita e di domanda incerta nel mondo al di fuori della Cina.
Tutti concordano sul fatto che il rame ha un futuro brillante nella transizione energetica, ma al momento è l’equilibrio immediato tra domanda e offerta a pesare sul mercato.
“Gli analisti prevedono un surplus di offerta di rame sia nel 2023 che nel 2024. ICSG indica come il mercato del rame si stia dirigendo verso un periodo di produzione in rapida crescita e di domanda incerta nel mondo al di fuori della Cina”
Semilavorati in rame: diversi momenti della produzione e della lavorazione industriale CNC
Semilavorati in rame: diversi momenti della produzione e della lavorazione industriale CNC
I prezzi toccano i minimi da 11 mesi
per poi rimbalzare
I prezzi toccano i minimi da 11 mesi per poi rimbalzare
I prezzi del rame sono scesi ai minimi di 11 mesi il 23 ottobre, a causa della crisi immobiliare in Cina, della diminuzione delle speranze di un rafforzamento delle misure di stimolo nel primo consumatore mondiale di metalli industriali e del conflitto in Medio Oriente.
Nonostante il rame di riferimento al London Metal Exchange (LME) abbia toccato i minimi del 28 novembre 2022 a quota 7.855 $/ton, i prezzi ora sono in fase di rimbalzo, con un recupero sopra quota 8.000 $/ton. I metalli industriali stanno prendendo spunto anche dall’indice azionario cinese delle blue-chip, sceso ai minimi di 4-1/2 anni, e che l’aumento delle scorte di rame nei magazzini monitorati dalla Shanghai Futures Exchange (ShFE) sta pesando sul rame.
I metalli sono sotto pressione per ragioni che includono la domanda cinese e quella che sembra essere un’escalation del conflitto in Medio Oriente.
I timori che la guerra tra Israele e Hamas possa trasformarsi in un conflitto più ampio in Medio Oriente sono aumentati domenica (22 ottobre), con Washington che ha avvertito di un rischio significativo per gli interessi statunitensi nella regione, mentre l’alleato Israele ha bombardato Gaza e gli scontri si sono intensificati al confine con il Libano.
L’economia cinese è cresciuta a un ritmo più rapido del previsto nel terzo trimestre e l’attività industriale ha sorpreso al rialzo, suggerendo che ulteriori misure per stimolare la crescita potrebbero essere accantonate. A minare il sentiment è stato anche l’aumento delle scorte di rame. Nei magazzini registrati dall’LME i depositi si sono attestati a 187.475 tons ai massimi di due anni, mentre quelle nei magazzini monitorati dalla ShFE sono aumentate per la seconda settimana.
Come accennato in precedenza, i prezzi del rame a Shanghai sono saliti ai massimi di due settimane, sostenuti dalle migliori prospettive della domanda dopo la decisione della Cina, principale consumatore, di varare nuove misure di stimolo per sostenere l’economia.
Il rame a tre mesi sul London Metal Exchange si è mantenuto sopra gli 8.00 $/ton. Il Parlamento cinese ha approvato un’emissione obbligazionaria da 1.000 miliardi di yuan, secondo quanto riportato dai media statali, aggiungendo che i fondi saranno spesi per la ricostruzione di zone disastrate e per il miglioramento delle infrastrutture.
L’aumento degli stimoli fiscali ha dimostrato l’impegno dei vertici a stimolare la crescita economica, anche se l’obiettivo del 5% di crescita del PIL per l’intero anno è quasi garantito. La fiducia del mercato è stata rafforzata in ottobre anche dalla forte domanda di rame, il metallo utilizzato nei settori dell’edilizia, dell’energia e dei trasporti, e dal calo dei prezzi delle ultime settimane che ha ulteriormente spinto gli acquisti.
Secondo un sondaggio di SMM, la scorsa settimana i tassi di operatività dei produttori di barre di rame raffinato hanno raggiunto il massimo da due anni a questa parte (85,5%). Il dollaro era in rafforzamento martedì, grazie all’ennesima lettura di dati economici statunitensi positivi.
Tuttavia, le prospettive di una forte domanda hanno compensato la pressione di un dollaro più forte, che di solito rende la materia prima più costosa per gli acquirenti d’oltreoceano.
Rame cash in $/ton VS Depositi LME Rame (Powered by Commodity Evolution)
Rame in tubi e barre con diversi formati
Il quadro di medio termine orientato ancora in negativo, viene confermato anche dagli speculatori sulla borsa di Londra.
Infatti, analizzando il C.O.T. report è possibile osservare come i fondi siano ancora in vendita sul rame, con un incremento delle posizioni short (vendita) del +25% (20 ottobre) mentre quelle in acquisto (long) risultino in discesa (-7%).
Rame in tubi e barre con diversi formati
Infatti, le posizioni nette detenuta dagli istituzionali sono in vendita per 15.116 lotti (differenza tra i long e gli short).
Tuttavia, occorre prestare attenzione perché, nonostante il clima negativo, nel breve termine non si potranno escludere movimenti di rimbalzo (come si sta verificando in questa settimana – 25 ottobre 2023).
Rame LME C.O.T. (Powered by Commodity Evolution)
Prezzo del rame:
i grafici
Prezzo del rame: i grafici
Analizzando il comparto grafico è possibile osservare come i prezzi, dopo aver raggiunto i minimi da 11 mesi in zona 7.855 $/ton, siamo rimbalzati, assestandosi ora in un trading range compreso tra 8.120 $/ton e proprio quota 7.855 $/ton.
La divergenza positiva dell’indicatore MACD suggerisce che, almeno nel breve termine, i prezzi siano in fase di rallentamento, con potenziali ulteriori rimbalzi in vista.
Chiaramente si necessiterà di prime conferme oltre l’estremo superiore posizionato in zona 8.120 $/ton, la cui perforazione al rialzo alimenterebbe ulteriori spinte in direzione di 8.200 $/ton-8.250 $/ton in prima battuta.
Sul fronte euro, i prezzi espressi in valuta unica hanno mostrato un andamento (almeno da maggio del 2023) meno negativo rispetto alle quotazioni in $, per effetto debolezza cambio €/$, che ha compresso meno i corsi in €.
Un eventuale rimbalzo dei prezzi in $, ed un recupero del cambio €/$, potranno rilanciare i prezzi in € (con minor intensità) in direzione dei primi target posti in area 7.550 euro/ton.
Andamento prezzo rame 3 Mesi $/ton (grafico giornaliero al 25 ottobre 2023)
Analizzando il confronto tra il rame 3 mesi $/ton (ore 14:15) e il cambio Euro-Bloomberg è possibile osservare un andamento speculare, con il metallo ed il cambio che generano movimenti analoghi (in salita e in discesa).
Andamento prezzo rame Cash €/ton (grafico giornaliero al 25 ottobre 2023)
Performance ad un anno positive solo per i prezzi in $. La risalita del cambio €/$ (dal settembre 2022) ha ostacolato la risalita dei prezzi.
Andamento prezzo rame 3 mesi $/ton – ore 14.15 VS EuroBloomberg (grafico giornaliero al 25 ottobre 2023)
Prodotto | Fixing | Scadenza | Ultimo | 1 sett | 2 sett | 3 sett | 1 mese | 3 mesi | 6 mesi | 1 anno | 3 anni | 5 anni |
Rame | 14:15 $/ton | 3M | 8,020.00 | -0.04% | -0.12% | 0.42% | -0.68% | -6.62% | -5.68% | 4.59% | 19.46% | 31.15% |
Rame | 14:15 $/ton | Cash | 8,534.00 | -0.02% | 0.03% | 0.45% | -0.89% | -7.01% | -6.18% | 2.36% | 18.69% | 29.50% |
Rame | 14:30 € Bloomberg/ton | 3M | 7,751.97 | -0.14% | 0.19% | -0.26% | -0.95% | -3.03% | -2.29% | -0.86% | 32.51% | 40.48% |
Rame | 14:30 € Bloomberg/ton | Cash | 7,714.00 | -0.12% | 0.34% | -0.24% | -1.16% | -3.43% | -2.81% | -2.97% | 31.66% | 38.70% |
Rame | 16:00 € ECB/ton | 3M | 7,754.77 | -1.27% | -1.00% | -1.46% | -2.18% | -4.11% | -3.45% | -2.00% | 30.96% | 38.76% |
Rame | 16:00 € ECB/ton | Cash | 7,716.79 | -1.22% | -0.80% | -1.39% | -2.34% | -4.47% | -3.92% | -4.05% | 30.17% | 37.06% |
Prodotto | Fixing | Scadenza | Ultimo | 1 sett | 2 sett | 3 sett | 1 mese | 3 mesi | 6 mesi | 1 anno | 3 anni | 5 anni |
Rame | 14:15 $/ton | 3M | 8,020.00 | -0.04% | -0.12% | 0.42% | -0.68% | -6.62% | -5.68% | 4.59% | 19.46% | 31.15% |
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Rame | 14:30 € Bloomberg/ton | Cash | 7,714.00 | -0.12% | 0.34% | -0.24% | -1.16% | -3.43% | -2.81% | -2.97% | 31.66% | 38.70% |
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FORECAST RAME | PREZZO ATTUALE 25/10/2023 |
TARGET MESE IN CORSO |
TENDENZA DEL MESE |
Rame LME 3 mesi $/ton | 8.019 $/ton | 8.200 $/ton 8.250 $/ton |
Laterale positivo |
Rame cash Bloomberg €/ton | 7.515 €/ton | 7.550 €/ton | Laterale positivo |
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Articolo a cura di commodityevolution.com, pubblicato il 25/10/2023.
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