Acciaio: quale impatto avrà Evergrande sul consumo cinese
Il settore immobiliare cinese consuma circa il 32% dell’acciaio prodotto nel paese. La Cina consuma metà dell’acciaio mondiale e il suo settore immobiliare rappresenta da solo circa un quinto della domanda globale di acciaio.
Il settore immobiliare e le infrastrutture sono i più importanti utilizzatori dell’acciaio in Cina, rappresentando più del 50% del consumo di acciaio. Il tondo per cemento armato rappresenta il 25% dei costi di costruzione e installazione e il 32% dei costi dei materiali.
La domanda di acciaio è stata storicamente alimentata dalla costruzione di immobili e infrastrutture. Entrambi questi settori a valle, a loro volta, sono finanziati dal debito.
Ma sta emergendo un serio rallentamento nello sviluppo di nuovi progetti immobiliari in Cina. Questo significa che la domanda può essere un problema serio. Le costruzioni di nuovi progetti in Cina sono scese del 3,2% nel periodo gennaio-agosto 21. Contro la crescita prevista dell’1,2%, c’è stato un calo del 3,2%. Gli esperti ritengono che questa tendenza non potrà che crescere, soprattutto con la caduta di Evergrande.
Evergrande è il più grande sviluppatore immobiliare della Cina e una società di Fortune 500, con un debito di oltre 300 miliardi di dollari. Evergrande costruisce 600.000 proprietà all’anno, un business che è quasi interamente finanziato da prestiti. Secondo un rapporto, nell’ultimo decennio, il livello di debito della società è salito di quasi 60 volte. Man mano che il suo debito cresceva, crescevano anche i pagamenti degli interessi su quel debito. Per far fronte ai suoi obblighi sempre crescenti, Evergrande ha iniziato ad attingere a “strategie di finanziamento creative” sotto forma di prestiti a breve termine dai suoi dipendenti. Oltre 7,4 miliardi di dollari di pagamenti obbligazionari in scadenza nel 2022 ed altri questa settimana. Evergrande ha dichiarato che pagherà 35,88 milioni di dollari di interessi sul debito onshore.
L’unica opzione rimasta è un salvataggio da parte del governo. Se questo non avverrà, la caduta di Evergrande avrà un impatto di vasta portata. Le banche perderanno denaro ed anche i sudati risparmi dei suoi dipendenti.
Gli investimenti nell’edilizia sono fortemente legati al consumo di acciaio. Il tasso di crescita del consumo apparente di acciaio in Cina è molto coerente con il tasso di crescita degli investimenti in costruzioni e installazioni immobiliari completate. In generale, l’aumento degli investimenti nella costruzione e nell’installazione è spesso accompagnato dal rafforzamento del consumo apparente di acciaio.
“Sta emergendo un serio rallentamento nello sviluppo di nuovi progetti immobiliari in Cina, e la domanda può essere un problema serio. Costruzioni di nuovi progetti scese del 3,2% nel periodo gennaio-agosto 21, contro una crescita prevista dell’1,2%. Gli esperti ritengono che questa tendenza non potrà che crescere, soprattutto con la caduta di Evergrande.”
Acciaio 2021, l’outlook rimane positivo – aggiornamento agosto 2021
L’European Steel Association (Eurofer) ha stimato il consumo di acciaio in UE per il 2020 a 129 mln di tonnellate, in discesa del 10% rispetto al 2019. Il 2020 è stato l’anno peggiore dal 2009 e riflette la contrazione sia sul lato produttivo sia su quello delle importazioni.
Le prospettive per il 2021 e 2022 rimangono positive. Rispetto alle stime di maggio, in quelle di agosto è stato rivisto il dato per il 2021 e il 2022, rispettivamente a 143 milioni di tonnellate e 149.
La produzione totale dei settori utilizzatori dell’acciaio, dopo il forte calo (-10,5%) registrato nel 2020, riprenderà (+9,3%) nel 2021 – a causa dei livelli di produzione molto bassi registrati nell’anno precedente – e crescerà più moderatamente nel 2022 (+4,6%).
La stima per il consumo reale di acciaio in EU è rimasta invariata per il 2021 +7,9% (da +8%) e quella per il 2022 aumentata a +4,5% (da +3,5%).
Produzione Acciaio
La produzione mondiale di acciaio grezzo per i 64 paesi che riferiscono alla World Steel Association si è attestata a 161,7 milioni di tonnellate (Mt) nel luglio 2021, un aumento del 3,3% rispetto al luglio 2020.
L’Africa ha prodotto 1,3 Mt nel luglio 2021, con un aumento del 36,9% rispetto al luglio 2020. Asia e Oceania hanno prodotto 116,4 Mt, in calo del 2,5%. La CSI ha prodotto 9,2 Mt, in aumento dell’11,2%. L’UE (27) ha prodotto 13,0 Mt, in aumento del 30,3%. Il Medio Oriente ha prodotto 3,6 Mt, in crescita del 9,2%. Il Nord America ha prodotto 10,2 Mt, in crescita del 36,0%. Il Sud America ha prodotto 3,8 Mt, in crescita del 19,6%.
Importazione/esportazioni ferro e acciaio Cina
Le importazioni di ferro e acciaio cinesi (angoli, sagome e sezioni, lamiere e fogli, filo) sono salite dello 0,95% su base mensile mentre su base annua il calo evidenziato si è attestato al 52,68%.
Per quanto riguarda le esportazioni su base mensile si registra un calo del 10,63% mentre su base annua si è registrato un rialzo del 37,23%.
- Agosto Import: 1,060 mln di tons
- Agosto Export: 5,050 mln di tons
Analizzando le esportazioni su base cumulata (da gennaio ad agosto 2021) è possibile osservare come queste siano ai livelli del novembre 2020. È così probabile esportazioni di ferro ed acciaio cinesi in crescita rispetto all’anno precedente.
Per le importazioni le cose risultano diverse. Ad agosto le importazioni cumulate si sono attestate a 9,45 mln di tons rispetto alle cumulate di agosto 2020 a quota 12,20 mln di tons.
Andamento del prezzo del ferro: le ripercussioni delle politiche cinesi sulla produzione dell’acciaio
Da metà luglio i prezzi del minerale di ferro sono in caduta libera. Sulle scadenze lunghe i prezzi sono arrivati anche sotto i 100 $/ton. La ragione per cui da qualche mese si è generata una vendita diffusa della materia prima va ricercata nel principale produttore mondiale di acciaio al mondo, ossia la Cina. Il Dragone negli ultimi tempi sta accelerando sull’obiettivo di zero emissioni da perseguire entro il 2060, pertanto spinge per ridurre la produzione di acciaio. In particolare, il Paese si sta preparando per le Olimpiadi invernali del prossimo anno e quindi persegue lo scopo di migliorare la qualità dell’aria fino ad allora.
Gli sforzi hanno avuto già delle ripercussioni importanti, dal momento che ad agosto la quantità di acciaio prodotto ha toccato i minimi da 17 mesi. Il Governo ha impartito ordini precisi soprattutto nella provincia di Jiangsu dove gli stabilimenti hanno dovuto subire dei tagli fino al 15 ottobre sull’acciaio in costruzione, e nella provincia di Zhejiang dove le limitazioni sono state imposte fino al 30 settembre.
“Per l’obiettivo zero emissioni entro il 2060, Pechino spinge per ridurre la produzione di acciaio: il Paese si prepara per migliorare la qualità dell’aria entro le Olimpiadi invernali del 2022”
Le mosse di Pechino hanno ribaltato l’industria siderurgica della Nazione, che nel primo semestre dell’anno ha visto un’impennata della domanda per accumulare le scorte in vista delle restrizioni.
Analizzando il prezzo dell’Iron Ore 62% FE – CFR China (prezzo spot) sul fronte tecnico grafico, la discesa dai massimi di luglio 2021 ha lasciato sul terreno il 45%, tornando in area 120,45 $/ton. Nelle prossime settimane, eventuali discese sotto 115 $/ton potranno favorire ulteriori discese dei prezzi in direzione del supporto psicologico a quota 110 $/ton.
Dopo aver raggiunto i massimi a 1180 $/ton (fine luglio 2021), il prezzo dello Steel HRC Europe ha ritracciato dell’8%, avviando un movimento di assestamento verso area 1085 $/ton. Nelle prossime settimane il prezzo potrà muoversi in un range laterale di prezzo compreso tra 1000 $/ton e 1100 $/ton.
Anche LME 3 mesi Steel Rebar ha lasciato spazio (dal 13 maggio 2021) ad una decisa correzione, stornando di circa il 21,58%. Nel prossimo trimestre non si escludono ulteriori flessioni dei prezzi con primi supporti posizionati a quota 620 $/ton 600 $/ton.
Per contro, in caso le quotazioni dovessero svoltare repentinamente verso l’alto, la zona da monitorare si identifica a quota 700 $/ton.
Analizzando i diversi tipi di acciaio nelle aree Europa, Turchia e Russia è possibile osservare che dalla flessione del minerale di ferro avviata da metà luglio hanno fatto seguito le discese di tutti gli acciai.
Per la Cina, il discorso appare diverso, in quanto la flessione dell’Iron Ore non ha trasferito alcun effetto, probabilmente dovuto al taglio produttivo imposto dal governo (ad agosto la quantità di acciaio prodotto ha toccato i minimi da 17 mesi).
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Articolo a cura di commodityevolution.com, pubblicato il 23/09/2021.
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